Tra i tanti film in programma al Taormina film fest, degno di nota è stata l’anteprima di “Aspromonte. La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti. Film prodotto da Fulvio e Federica Lucisano sostenuto da Calabria Film Commission. Alla premiere di martedi 2 luglio al Teatro Antico di Taormina il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e l’assessore alla cultura Maria Francesca Corigliano hanno espresso viva soddisfazione per un film che lancia un messaggio positivo della nostra terra, un’opera dal grande valore storico ed educativo così come hanno più volte sottolineato. I lunghi applausi del pubblico del Taormina Film Festival dimostrano come sia stato compreso il messaggio di questo film tanto bello a tratti storico documentaristico che ha accolto favorevolmente la proiezione: ”Siamo lieti del successo di un’opera che racconta attraverso una piccola storia calabrese la grande storia del nostro Paese – commenta il Presidente della Calabria Film Commission, Giuseppe Citrigno – un film necessario, a mio avviso, che abbiamo sostenuto con grande entusiasmo così come ha sottolineato anche il Presidente Mario Oliverio. Diretto da un regista che ama la sua terra, Mimmo Calopresti e che lo ha dimostrato anche in questo suo ultimo lavoro. Senza dimenticare un cast che vanta interpreti internazionali, ormai ambasciatori della Calabria nel mondo, come il grande Marcello Fonte”. Tratto dall’opera letteraria di Pietro Criaco “Via dall’Aspromonte”. Interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi e con la partecipazione di Sergio Rubini è ambientato ad Africo, un paesino arroccato nella valle dell’Aspromonte calabrese, alla fine degli anni 50, dove una donna muore di parto perché il dottore non riesce ad arrivare in tempo e perché non esiste una strada di collegamento. Gli uomini, esasperati dallo stato di abbandono, vanno a protestare dal sindaco. Ottengono la promessa di un medico, ma nel frattempo, capeggiati da Peppe, decidono di unirsi e costruire loro stessi una strada. Un film interessante e ben diretto, e dove Ti resta in bocca quel gusto del cinema italiano d’altri tempo oramai smarrito.
ROAN