Roma – In occasione del voto di fiducia al Governo Conte alla Camera, i 46 lavoratori dell’appalto di Sky TG24 licenziati da Videobank, hanno reso visibile, in modo originale, la loro protesta a Montecitorio contro i licenziamenti con un microfono che recava la scritta “Dumping sociale. Sky Tg24 causa licenziamenti”, posto di fronte ai parlamentari intervistati dai media.” Lo annuncia una nota di Slc Cgil nazionale.
“Dal 1° settembre 2019 le sedi regionali di Sky Tg24 a Torino, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, oggi in appalto non esistono più. Dopo 16 anni di lavoro in esclusiva per questo Tg tutti i lavoratori sono stati licenziati. La maggior parte di questi filmmaker, tecnici, gestionali, hanno lavorato infatti sin dal primo giorno di messa in onda del telegiornale con l’allora Direttore Emilio Carelli. Altri si sono aggiunti negli anni, ma sempre e comunque sottodimensionati nel lavoro rispetto alle altre testate nazionali, ma questo sacrificio non è bastato.” Così denuncia una nota della segreteria nazionale Slc Cgil.
“La loro storia breve è fatta di una esternalizzazione da Sky Italia dopo 5 anni di attività e poi di successivi passaggi con VideoPiù poi Link Tlc, infine VideoBank Spa.
Sky non chiude il telegiornale anzi l’attuale nuovo direttore Giuseppe De Bellis, che non ha ancora conosciuto questi lavoratori, annuncia nel suo piano editoriale più programmi, più approfondimenti, più qualità dei servizi e delle immagini e di conseguenza più lavoro, ma allora perché questi licenziamenti?”
“Sky Tg24 chiude le sedi regionali e chiede un unico filmmaker per città, anche in violazione delle più basilari norme sulla salute e sicurezza sul lavoro, come anche stabilito dalla sentenza del Tar del Lazio di fine giugno, che in un caso del tutto simile riguardante un appalto Rai ha riconosciuto la necessità di una presenza minima di 2 operatori per troupe – sottolinea la nota. Tutto questo, con un nuovo appalto è stato affidato alla società H24“.