Taormina – Sarà l’anteprima italiana di “Il était un petit navire” (There Was A Little Ship) il titolo d’apertura della sessantaseiesima edizione: il film-testamento di Marion Hänsel è l’omaggio che Taormina e il suo festival cinematografico internazionale vogliono rendere alla filmografia di quattro decadi della produttrice, regista e attrice belga dopo la recentissima dipartita. E a farlo è proprio un diario di ricordi di vita e di cinema – tra Marsiglia, Anversa, Parigi, New York e le Fiandre – molto vicino ai film autoriflessivi di Agnès Varda e Chantal Akerman. Un saggio filmico-biografico, sincero e poetico.
Il était un petit navire” (There Was A Little Ship), pellicola della regista belga di origine francese Marion Hänsel, il cui trapasso ha da pochi giorni colpito la cinematografia internazionale, ha saputo realizzare da screenwriter ben 14 pellicole (ha partecipato come interprete al medesimo numero di film), realizzando come produttore unico, associato o delegato, 35 tra film e documentari, dirigendo ben diciassette prodotti filmici che le sono valsi importanti premi e candidature in celebri festival internazionali.
Nata a Marsiglia nel 1949, Marion Hänsel ebbe una grande riconoscibilità grazie ad opere quali “le Lit” (1982) che la vide coinvolta in produzione, recitazione e scrittura, ( questa sua poliedricità fu una sua caratteristica che si ripetè spesso nelle produzioni a cui prese parte) destando un certo interesse di critica; “Dust”, con anche Jane Birkin (che produsse, diresse e scrisse ottenendo il Leone d’argento per l’opera prima (alloro istituito dal 1959 al 1986) a Venezia nel 1985; “Between the Devil and the Deep Blue Se”, del 1995, che fu in concorso a Cannes e le permise di vincere il Premio della giuria ecumenica – Menzione speciale; “The Quarry – La cava “del 1998 e “Si le vent soulève les sables”.