Un consuntivo … provvisorio. Giunti a questo punto della storia della Rassegna, cioè alla fine del suo 36esimo anno di vita e prima della svolta radicalmente innovativa costituita dalla nomina a direttore artistico di Enrico Ghezzi, é forse opportuno stilare un provvisorio bilancio della manifestazione.
Intanto, bisogna ricordare che la Rassegna Cinematografica di Messina e Taormina é il primo festival internazionale che si organizza in Sicilia ed é anche il primo a caratterizzarsi come “anti-festival” perché, a differenza delle altre manifestazioni (Venezia, Cannes, Berlino, ecc…) da cui, in qualche modo, vuole (e deve) discostarsi, non assegna alcun premio ai film che vi partecipano: almeno per una lunga” porzione” della sua esistenza.
Si tratta, infatti, nei primi anni, di una “rassegna vetrina” con la presentazione in anteprima (rivolta soprattutto agli esercenti di cinema) della riduzione cinematografica della stagione successiva.
Ecco il motivo per cui alle Case di produzione dei film partecipanti il primo anno vengono consegnati solo degli attestati di partecipazione (raffigurati delle Sirene) e poi, a partire dal secondo anno, i Cariddi d’ argento (che, ben presto, diventeranno d’oro) : ma saranno consegnati a tutti, senza graduatorie e classifiche.
Questo avverrà ininterrottamente fino al 1970 (anche se, già a partire dal secondo anno, era stata ” ventilata ” una ” mezza idea”, poi scartata, di creare una Giuria che attribuisse dei Premi ai film presentati), cioè fino all’ istituzione, per l’ appunto nel 1970, del “Festival delle Nazioni” e del relativo “Gran Premio delle Nazioni“, che sarà assegnato, per la prima volta, a ” Non si uccidono così anche i cavalli?” di Sidney Pollack.
Poi, con l’ istituzione, nel 1981, del ” Festival Cinematografico competitivo per opere prime e seconde”, vengono assegnati i “Cariddi” d’oro”, d’argento e di bronzo riservati ai primi tre film e le “Maschere di Polifemo” (anch’esse d’oro, d’argento e di bronzo) per le tre migliori interpretazioni; e questo continuerà anche quando il festival non sarà più riservato agli esordienti, ma al cinema riflettente nuove tendenze espressive o alle cinematografie più emarginate; e dura a tutt’oggi.
Parte n.178º. Dal volume: Quarantacinque anni di cinema del mondo. (31) autore: Nino Genovese